Il corso è articolato in tre percorsi tematici: 1) Illustrazione delle teorie e delle applicazioni progettuali di alcuni tra i padri dell’urbanistica moderna. 2) La grande trasformazione dell’Italia da paese rurale a industriale e a carattere metropolitano, e la relativa evoluzione dei modelli di pianificazione spaziale. 3) L’approccio territorialista e patrimoniale alla pianificazione spaziale, con particolare riferimento alla bioregione urbana.
Il corso si avvale della seguente bibliografia generale:
- Baldeschi P. (2002), Dalla razionalità all’identità. La pianificazione territoriale in Italia, Alinea, Firenze
- Choay F., La città. Utopie e realtà (1973, I ed. 1965), Einaudi, Torino.
- Di Biagi P. (2002, a cura di), I classici dell’urbanistica moderna, Donzelli, Roma.
- Lanzani A. (2003), I paesaggi italiani, Meltemi, Roma.
- Magnaghi A. (2000), Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino.
- Norberg Schulz C. (1986), Genius loci. Paesaggio, ambiente, architettura, Electa, Milano.
- Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale, Città Studi Edizioni, Novara.
I testi non andranno studiati integralmente ma durante le lezioni saranno dati riferimenti specifici sui capitoli e le parti cui fare riferimento per la preparazione dell’esame. Eventuali testi integrativi di questa bibliografia potranno essere segnalati a lezione. Altri materiali di supporto per lo studio saranno le presentazioni ppt proiettate a lezione, che verranno fornite a tutti gli studenti.
Obiettivi Formativi
Il corso si propone di introdurre gli studenti ad alcune tra le teorie di pianificazione spaziale ritenute più significative; di illustrare l’evolversi dei paradigmi di pianificazione territoriale in Italia in relazione con la grande trasformazione in senso metropolitano del paese; di approfondire l’approccio patrimoniale e bioregionale in relazione con le sue matrici storiche e con alcune sue applicazioni progettuali.
Il corso si prefigge inoltre l’obiettivo di inquadrare e descrivere figure, processi e strumenti in una prospettiva storica, sviluppando in questa chiave le capacità critiche e interpretative degli studenti.
Il corso mira infine a fornire agli studenti alcuni strumenti di base per la lettura e la comprensione dei piani territoriali e a svilupparne le capacità argomentative ed espositive (attraverso seminari di discussione dei temi trattati).
Prerequisiti
Il corso è progettato per rivolgersi a studenti di provenienza disciplinare diversa. Pertanto, non è indispensabile disporre di una preparazione precedentemente acquisita sulla storia dell’urbanistica e sulle metodologie della pianificazione spaziale.
Metodi Didattici
Le lezioni sono distribuite in moduli da 4 ore ciascuna. In una buona parte delle sedute didattiche, la prima parte sarà dedicata alla lezione frontale, la seconda allo svolgimento di seminari nei quali interverranno gli studenti in maniera programmata. I seminari ruoteranno attorno alle due esercitazioni previste nel corso: una di lettura del PIT (Piano d’Indirizzo Territoriale a valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana), l’altra dedicata a una sintetica ricerca monografica su un autore a scelta concordato con la docente.
Modalità di verifica apprendimento
La verifica dell’apprendimento è condotta attraverso un colloquio d’esame sulle tematiche affrontate a lezione, che ha un peso pari a circa il 50% del voto finale. Le due esercitazioni previste nel corso sono obbligatorie e concorrono anch’esse alla valutazione finale, avendo un peso pari al rimanente 50% del voto finale.
Programma del corso
Il corso è articolato in tre percorsi tematici, che verranno trattati durante le lezioni frontali e che saranno approfonditi per mezzo di esercitazioni e seminari di discussione. Il primo consiste nell’illustrazione delle teorie e delle applicazioni progettuali di alcuni tra i padri dell’urbanistica e della pianificazione spaziale. Le prime lezioni di questo filone tematico verteranno sull’introduzione degli approcci progressista e culturalista (Choay 1965). Seguiranno alcune lezioni monografiche dedicate ad alcune delle figure ritenute maggiormente significative (Ildefonso Cerdà, Ebenezer Howard, Patrick Abercrombie, Patrick Geddes). Il secondo percorso tematico tratta della grande trasformazione dell’Italia (dal secondo dopoguerra in poi) da paese rurale a industriale e a carattere metropolitano, e della relativa evoluzione dei concetti di territorio e dei modelli di pianificazione spaziale. Il terzo filone di riflessione si concentra su uno degli approcci scientifico-metodologici alla pianificazione spaziale, quello territorialista e patrimoniale. Ne verranno illustrate le radici culturali, le diverse declinazioni anche in relazione con lo sviluppo della visione bioregionale e alcune applicazioni in strumenti di governo del territorio.
Testi di riferimento
Il corso si avvale della seguente bibliografia generale:
- Baldeschi P. (2002), Dalla razionalità all’identità. La pianificazione territoriale in Italia, Alinea, Firenze
- Choay F., La città. Utopie e realtà (1973, I ed. 1965), Einaudi, Torino.
- Di Biagi P. (2002, a cura di), I classici dell’urbanistica moderna, Donzelli, Roma.
- Lanzani A. (2003), I paesaggi italiani, Meltemi, Roma.
- Magnaghi A. (2000), Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino.
- Norberg Schulz C. (1986), Genius loci. Paesaggio, ambiente, architettura, Electa, Milano.
- Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale, Città Studi Edizioni, Novara.
I testi non andranno studiati integralmente ma durante le lezioni saranno dati riferimenti specifici sui capitoli e le parti cui fare riferimento per la preparazione dell’esame. Eventuali testi integrativi di questa bibliografia potranno essere segnalati a lezione. Altri materiali di supporto per lo studio saranno le presentazioni ppt proiettate a lezione, che verranno fornite a tutti gli studenti.
Obiettivi formativi
Il corso si propone di introdurre gli studenti ad alcune tra le teorie di pianificazione spaziale ritenute più significative; di illustrare l’evolversi dei paradigmi di pianificazione territoriale in Italia in relazione con la grande trasformazione in senso metropolitano del paese; di approfondire l’approccio patrimoniale e bioregionale in relazione con le sue matrici storiche e con alcune sue applicazioni progettuali.
Il corso si prefigge inoltre l’obiettivo di inquadrare e descrivere figure, processi e strumenti in una prospettiva storica, sviluppando in questa chiave le capacità critiche e interpretative degli studenti.
Il corso mira infine a fornire agli studenti alcuni strumenti di base per la lettura e la comprensione dei piani territoriali e a svilupparne le capacità argomentative ed espositive (attraverso seminari di discussione dei temi trattati).
Prerequisiti
Il corso è progettato per rivolgersi a studenti di provenienza disciplinare diversa. Pertanto, non è indispensabile disporre di una preparazione precedentemente acquisita sulla storia dell’urbanistica e sulle metodologie della pianificazione spaziale.
Metodi didattici
Le lezioni sono distribuite in moduli da 4 ore ciascuna. In una buona parte delle sedute didattiche, la prima parte sarà dedicata alla lezione frontale, la seconda allo svolgimento di seminari nei quali interverranno gli studenti in maniera programmata. I seminari ruoteranno attorno alle due esercitazioni previste nel corso: una di lettura del PIT (Piano d’Indirizzo Territoriale a valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana), l’altra dedicata a una sintetica ricerca monografica su un autore a scelta concordato con la docente.
Modalità di verifica dell'apprendimento
La verifica dell’apprendimento è condotta attraverso un colloquio d’esame sulle tematiche affrontate a lezione, che ha un peso pari a circa il 50% del voto finale. Le due esercitazioni previste nel corso sono obbligatorie e concorrono anch’esse alla valutazione finale, avendo un peso pari al rimanente 50% del voto finale.